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File ininterrotte di uomini laceri e affamati lasciano la stazioncina di Anghiari per raggiungere il campo di concentramento di Renicci. Sono "ribelli" sloveni, deportati dopo l'occupazione delle loro terre da parte delle truppe tedesche e italiane, avvenuta nella prima parte del 1941. Inizia così per loro un periodo di patimenti, privazioni, malattie. Sebbene nulla accomuni il campo di Renicci - che funzionò dall'agosto del 1942 al 14 settembre 1943 raccogliendo circa cinquemila internati - ai lager tedeschi o ai gulag sovietici, molti prigionieri vi troveranno la morte, mentre altri finiranno i loro giorni negli ospedali della zona.