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Stefan George (1868-1933) si profila come il maestro di un'élite -il George-Kreis- animata dal progetto di fondare un ordine sacrale ed estetico in opposizione alla società del livellamento e della mercificazione. Il suo auspicio circa l'avvento di un Führer di natura spirituale ha dato adito alla torsione ideologica dei suoi testi; ma George stesso - morto in Svizzera - non ha mai ceduto alle lusinghe del potere. La sua opera, oggetto di studi di natura prevalentemente sociologica, viene qui invece indagata in una prospettiva filologica, che si concentra sul discorso amoroso, studiandone le strategie retorico-stilistiche e figurative di depistamento.