Trieste. O del nessun luogo di Morris Jan - Bookdealer | I tuoi librai a domicilio
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Trieste. O del nessun luogo

  • Autore: Morris Jan
  • Editore: Il Saggiatore
  • Isbn: 9788842830085
  • Categoria: Geografia generale. viaggi
  • Traduttore: Budinich P.
  • Numero pagine: 224
  • Data di Uscita: 22/07/2021
  • Collana: La piccola cultura
17,00 €
Esaurito

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I palazzi bianchi, qua e là l'arancione ambrato dei tetti, Trieste scende con maestosa lentezza incontro al suo mare. Non è facile riconoscere i segni del suo passato, gli emblemi, le cicatrici. Il viandante tende a infondere nelle facciate, nelle piazze e nei vicoli il proprio stato d'animo. E se fossero gli elementi urbani ad avere un proprio umore? Un viaggio non è mai entusiasmo o noia, piuttosto un insieme di sensazioni che dialogano o combattono con la realtà esteriore. Per addentrarsi in un luogo bisogna anzitutto scrutare dentro di sé, specialmente con una città che ostenta la sua dichiarazione di non appartenenza: con questo insegnamento si è congedata Jan Morris. Per lei, Trieste è stata più di una patria: è diventata rifugio. Ne ha osservato i cambiamenti impressi dal Novecento, interrogandosi sul senso della sua storia. Porto, frontiera, gemma dell'impero asburgico, protagonista delle due guerre mondiali, asilo per intelligenze europee, cristiane o ebree che fossero. Al soffio della bora, Jan Morris ha avvertito i molteplici spiriti della città agitarsi: fiera e ambigua, squallida e aristocratica, ospitale e razzista, latina e slava, occidentale e orientale, maschile e femminile. Trieste è come lei, contiene la moltitudine senza temerne le contraddizioni. Dalla gloria all'esilio, dall'opulenza all'abbandono, "Trieste o del nessun luogo" racconta i trionfi e le avversità della città come fossero le vicende di un vecchio e amato amico - con affetto, rispetto e una spensierata accettazione delle piccole manie personali. E mentre mette a fuoco ogni dettaglio, la memoria prende il sopravvento e rievoca navi a vapore, teatri, caffè viennesi, drappi della nobiltà e altre glorie passate; al racconto immersivo del presente risponde il controcanto nostalgico del mondo che fu.

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