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Nel 1946, dopo anni di conflitti e distruzioni, Winston Churchill dichiarò che solo gli «Stati Uniti d'Europa» avrebbero potuto risollevare questo «continente potente e turbolento», restituendo gioia e speranza a centinaia di milioni di persone. Settant'anni dopo, l'Unione Europea affronta la più grave crisi della sua storia: la moneta unica, per come funziona attualmente, si sta di- mostrando insostenibile e le politiche di austerità hanno acuito le disparità tra i paesi e al loro interno. Nonostante i molti traguardi raggiunti, la popolarità dell'Unione sta rapidamente scemando. L'Europa non sembra più così potente, ed è tornata turbolenta. Politicamente divisa, in- capace di esprimere una leadership autorevole, prigioniera di nuove rivalità e di una burocrazia sempre più complessa e meno incisiva, l'Unione non riesce a supportare con efficacia i paesi in difficoltà e rischia di diventare un attore irrilevante sulla scena internazionale. In "Potente e turbolenta" Anthony Giddens indaga a tutto campo i problemi del Vecchio continente, indicando soluzioni concrete e originali. È un errore credere che le disfunzioni della moneta unica siano la sola fonte del malessere europeo. Stabilizzare l'euro e far tornare al centro ricchezza e occupazione è necessario, ma non basta. I crescenti flussi migratori, i problemi sociali e demografici, l'inefficienza di molti sistemi di welfare, il riscalda- mento globale, le conseguenze delle innovazioni energetiche e tecnologiche sono questioni urgenti, che condizioneranno il futuro dell'economia e ne saranno a loro volta influenzate. Per affrontare le complessità dell'epoca globale e trasformarle in opportunità non è possibile proseguire sulla strada indicata dalla pur riluttante egemonia tedesca, né tornare alla sovranità dei singoli stati. Solo una maggiore integrazione politica permetterà di adottare riforme coraggiose, pragmatiche e non convenzionali, capaci di ridare vigore ai valori di solidarietà e coesione sociale che l'Europa proclama per ora soltanto sulla carta.