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Nell'autunno del 9 d.C., le legioni dell'imperatore Augusto subirono una sconfitta devastante nel cuore di una foresta in territorio germanico. Ventimila soldati furono massacrati - oltre ai mercanti, alle donne e ai bambini al seguito dell'esercito - e Augusto, sconvolto dal disastroso episodio, ridimensionò l'intero disegno espansionistico di Roma. Il confine dell'impero fu riportato lungo il Reno, che divenne la linea di demarcazione tra il mondo latino e quello germanico. Protagonisti della battaglia furono Publio Quintilio Varo, legato romano in Germania noto per la sua politica oppressiva, e Arminio, condottiero germanico a capo del popolo dei cherusci, che concepì l'imboscata nella fitta vegetazione della foresta.