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«Le donne di Auschwitz che lei ricordava erano tutte uguali: magre, con lo sguardo vuoto, la testa rapata, le mani livide dal freddo, nude o coperte di stracci. Uguali, come la loro sorte nel campo.» Arianna, 11 anni; Loredana, 18 anni; Teresa, 23 anni, Zita, 25 anni. Una bambina e tre ragazze con un destino comune: Auschwitz. Quattro testimonianze che raccontano l'orrore dei lager che subirono le donne e i bambini. Ricordi che si stagliano sullo sfondo di un paesaggio di morte: l'arresto, il viaggio nei vagoni piombati, l'arrivo al campo, la selezione, la vita nelle baracche e nel Kinderblock. E poi l'umiliazione del corpo, il pudore violato, la femminilità cancellata, la paura e la fame sempre presenti con l'unico conforto di un'invisibile rete di sorellanza che a volte riesce a salvare vite. Liberate e tornate a casa Arianna, Loredana, Teresa e Zita si scontrano con il muro dell'incomprensione: nessuno vuole sapere, nessuno vuole sentire quello che hanno vissuto. Ci sono voluti decenni prima che qualcuno ascoltasse le loro voci che ora, grazie a questo libro, risuoneranno per sempre. Con inserto fotografico.