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«Ognuno dei trecentomila giuliano dalmati fuggiti dalle terre dei loro avi avrebbe una storia simile da raccontare, ma per quasi sessant'anni sono stati messi a tacere. Tarticchio in questo romanzo si addossa la responsabilità di colmare questa voragine nella memoria degli italiani e lo fa senza ombra di odio o rancore, con la lucida mitezza che contraddistingue ogni sua testimonianza» (Dalla prefazione di Lucia Bellaspiga). Maria Peschle e il suo giardino di vetro è una storia nella Storia. Un passato sempre presente per quanti hanno vissuto sulla propria pelle la tragedia di un esodo, quello di migliaia di italiani che sono dovuti emigrare dalla Venezia Giulia e dalla Dalmazia dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Un libro aperto agli occhi del mondo che parla di un'epoca tra le più oscure e travagliate del Novecento e che racconta di un popolo umiliato, perseguitato e costretto alla fuga. Accadimenti, atrocità, vessazioni e sopraffazioni sono narrati con una prosa ispirata e coinvolgente attraverso la vita di Maria Peschle, giovane donna visionaria, coraggiosa e ribelle, la cui dignità si eleva come un vero inno alla vita.