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La ricerca delle radici della cultura europea passa anche attraverso la fiaba e la riscoperta di questo saggio diventato ormai un classico degli studi letterari. In quest'opera, per la prima volta, si avanza la tesi che la fiaba europea sia un genere letterario a sé, con caratteristiche formali che la definiscono e la distinguono da quelle di altri luoghi del mondo. Max Lüthi analizza fiabe tedesche, francesi, italiane, irlandesi, scandinave, finlandesi, russe, lettoni, estoni, ungheresi, bulgare, albanesi, balcaniche e greco-moderne alla ricerca dei denominatori comuni come l'unidimensionalità, lo stile astratto, la sublimazione e i contenuti universali. Ne emerge che le fiabe del vecchio continente sono opere di elevato rigore artistico, probabilmente concepite da veri artisti e successivamente diffuse oralmente tra il popolo. L'analisi stilistica di Lüthi, complementare agli studi strutturali di Vladimir Propp, è scritta in un linguaggio scevro da tecnicismi, ricco di esempi che schiudono davanti al lettore l'affascinante mondo della fiaba popolare europea che abbraccia una tradizione ben più vasta di quella testimoniata dalle notissime raccolte di Perrault e dei fratelli Grimm.