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Il colonnello Carlo Rossi, comandante del 4° Reggimento Alpini dal 1927 al 1934, tra i suoi molti doveri militari aveva inserito anche quello della memoria. Arrivato al comando del Reggimento un decennio dopo la fine della Grande Guerra, consapevole che "la memoria tradisce", promosse una straordinaria operazione storiografica: far scrivere la storia e le vicende belliche del 4° Reggimento Alpini direttamente dai comandanti e ufficiali che avevano condotto i dieci battaglioni valdostani, canavesani e ossolani, nel conflitto. Reduci e comandanti ancora in forza all'esercito risposero all'appello e scrissero le loro memorie della Grande Guerra. Documenti straordinari che per oltre ottant'anni sono rimasti chiusi in un faldone nominato Storia del Reggimento. Oggi quelle carte, che Rossi non riuscì a far pubblicare, vedono la luce: sono cronache di prima mano delle operazioni militari, di atti di incredibile eroismo e di vita quotidiana. Un documento di grande importanza storica e allo stesso tempo un racconto epico.