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Concerto: una parola che custodisce in sé una multiforme corona di significati, e che già nella sua pur discussa etimologia, in ambito musicale, conduce all'immagine dell'agire concorde e, a un tempo, della reciproca gara. Il presente lavoro si propone di tracciare un itinerario storico di un genere strumentale che a questo nome fu accomunato a partire dal Seicento, e che si affermò negli anni in diverse fattezze, fra cui emerse trionfante e spettacolare quella del concerto solistico (e ben vive a tutt'oggi nelle scelte poetiche dei compositori e ancor più nel gusto del pubblico), con un occhio di riguardo ai contesti sociali e culturali in cui queste esperienze si concretarono. Tra la messe enorme di composizioni conservate in edizioni a stampa e in manoscritti nel corso di ormai tre secoli, non si poteva, in questa sede, che riferirsi a quelle più illustri, a quelle che più di altre sono entrate in una diffusa memoria storica contribuendo a stabilire la fama dei loro artefici, o che hanno comunque influito sui caratteri peculiari di un periodo, di un autore, di una scuola, senza per questo evitare di far menzione di una copiosa produzione «minore» spesso ancora in attesa di una specialistica sistemazione musicologica. Per quanto riguarda la discografia, si è preferito limitare l'indicazione a qualche incisione ritenuta particolarmente interessante, rispetto agli esempi trattati, in ragione della valenza innovativa delle proposte interpretative degli esecutori o dell'indiscutibile e riconosciuta autorevolezza degli stessi (una selezione di cui l'autore si assume, ovviamente, ogni responsabilità).