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"Solo un pugno di neve": queste parole sintetizzano con grande efficacia il destino dei soldati italiani inviati sul fronte russo nell'estate del 1941, vittoriosi nella prima fase delle operazioni a fianco dei tedeschi e di altri Paesi alleati, ma costretti dalla controffensiva dell'Armata Rossa nell'inverno 1942-43 ad abbandonare i territori conquistati. Proprio per un pugno di neve morirono decine di migliaia di uomini uccisi in combattimento, dal gelo o dalla fame. Questa testimonianza, raccontata in prima persona, descrive con realismo le dimensioni e gli aspetti più drammatici di quei mesi, ricordando anche coloro che eroi non erano o non poterono essere, ma che ugualmente pagarono con la morte il prezzo di quel disastro militare.