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Dalla Baia di Hudson alle foreste pluviali amazzoniche, un viaggio nel continente americano alla ricerca dei contributi che i nativi americani hanno dato alla cultura occidentale. Con gli strumenti dell'antropologo, Jack Weatherford ripercorre i secoli trascorsi dalla scoperta di Cristoforo Colombo mescolando passato e presente. Il libro ribalta molti dei luoghi comuni sulle culture perdute dei nativi americani le cui tracce persistono, vitali, nella storia dell'Occidente. Nell'incontro tra Vecchio e Nuovo Mondo, è la tesi di Weatherford, ci fu uno scambio di "doni" che ha cambiato radicalmente il corso della storia europea. Se da una parte il saccheggio di oro e argento perpetrato dai conquistadores ha finanziato la nascita dell'Europa moderna, trasformandone i sistemi industriali e commerciali, dall'altra ancora più radicali sono state le trasformazioni sociali dovute all'importazione di piante come la patata, il pomodoro, il cioccolato, il mais e le relative tecniche di coltivazione che hanno cambiato l'agricoltura europea. E ancora, ritroviamo tracce delle strutture sociali dei nativi nel pensiero filosofico europeo; della loro architettura nella toponomastica dell'America moderna; della loro farmacopea nella medicina. Più recentemente lo studio della religiosità, del rapporto con la natura e della spiritualità dei nativi è diventato un possibile antidoto a modelli di vita in crisi. La scoperta dell'America ricomincia cinque secoli dopo Colombo.