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Lo sguardo che pietrifica e uccide, lo specchio, la seduzione delle immagini, l'ibrido mostruoso, l'informe: il volto di Medusa riassume da secoli l'incontro con queste esperienze inquietanti che, incessantemente ripercorse lungo la tradizione dall'arte e dalla letteratura, passando attraverso la psicoanalisi giungono alla fotografia, al cinema e alla pubblicità. Ne nasce una "sindrome di Medusa", che i saggi raccolti nel volume descrivono nei suoi aspetti più diversi: da Medusa come emblema stesso del potere oscuro e fascinatorio dell'immagine o quale celebrazione contemporanea del mostro nelle fotografie di Joel-Peter Witkin all'occhio della Gorgone come prototipo dello sguardo tecnologico e mortifero del cinema o della scrittura che si fa specchio caleidoscopico. Fumetti, film d'animazione, grafica, spazi del sogno e del divertimento: tutto testimonia oggi la sopravvivenza del mito di Medusa, trasformando il suo volto in un gigantesco ritratto della modernità.