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Per la sua ferocia, l'ampiezza e l'assurdo arbitrio, il grande Terrore staliniano costituisce indelebilmente una delle pagine più sanguinose del XX secolo, e anche una delle più oscure. Questo libro racconta proprio una tragedia personale: il modo in cui, inesorabilmente, il NKVD, la polizia politica di Stalin, ha reso l'ingegnere chimico Israel Saveliévitch Vizelsky un colpevole, un reo ostinatamente non confesso: un caso insolito a quei tempi. Per quanto tempo e con quale frequenza vengono condotti gli interrogatori? A che cosa rinviano le deposizioni condizionali, morte, vive? Chi sono i giureconsulti di cellula? Quali possono essere le circostanze e le motivazioni di denuncia spontanea?