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In questo volume alcuni critici esaminano le creazioni di Viola a partire dagli anni Settanta, analizzando la relazione della sua arte con le tradizioni religiose dell'Asia e dell'Europa, l'uso dello spazio come metafora nelle installazioni, l'uso del suono e l'impatto delle sue mostre su altri artisti. Questi saggi dimostrano l'unicità e l'importanza di Viola come artista internazionale e per la prima volta gli conferiscono una giusta collocazione nella storia dell'arte.