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Lo studio della civiltà barocca è forse la via d'accesso privilegiata alla comprensione dell'Italia di antico regime. Muovendo da un simile assunto, questo libro indaga i rapporti tra politica e letteratura, analizzando le varie forme di committenza e di celebrazione del potere. Specialmente dopo la Controriforma si assiste ad una produzione letteraria spesso incline ad assumere un ruolo subalterno nei confronti delle classi dominanti, all'interno di un orizzonte in cui vige una ferrea "ragion di Stato". La presenza spagnola concorre inoltre ad imporre sulla società italiana del Seicento un rigoroso controllo ideologico, cui si accompagna l'attività sempre più ramificata dell'Inquisizione e della censura libraria.