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Tra il 395 e il 430 Sant'Agostino afferma due dei principi etico-religiosi che per diciotto secoli peseranno sui comportamenti sessuali di tutto l'Occidente: "la concupiscenza trasmette il peccato originale" e "il peccato originale è lasciato in retaggio all'umanità attraverso l'atto sessuale". Da qui l'assimilazione del peccato originale al peccato sessuale e dunque il rifiuto del piacere attraverso la lotta alla concupiscenza della carne. I saggi che compongono questo libro dimostrano quanto ciò sia stato importante per la cultura occidentale, ma dimostrano anche che uomini e donne non sempre sapevano resistere e che, in fin dei conti, la trasgressione era spesso la regola della vita di tutti i giorni.