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In un mondo impregnato dell'ideale strumentale della scienza, il sistema sanitario crea incessantemente nuovi bisogni terapeutici. E via via che l'offerta di sanità aumenta, la gente risponde adducendo più problemi, bisogni, malesseri. Nei paesi sviluppati, la lotta contro la morte è divenuta essa stessa un fattore patogeno. Il mito della salute moderna trasforma l'individuo in un impersonale sistema immunitario, su cui la medicina deve intervenire per espungere dal quadro corporeo la malattia e la sofferenza. È il rifiuto dell'anomalo, della vecchiaia e della morte. Ma si dimentica che questo disgusto dell'arte di soffrire è la negazione stessa della condizione umana. Questa nuova edizione contiene due saggi inediti.