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Pietro Piffetti (1701/1777), sommo ebanista, è oggi concordemente considerato dalla critica internazionale tra i protagonisti dell'arte europea del Settecento. Un cassettone inedito, squisitamente intarsiato, che narra un'esemplare storia di alta committenza nobiliare piemontese, viene ora ad arricchire il suo già vasto e prestigioso regesto. Dalla storia riemergono con chiarezza e forza la figura del committente, il marchese Giuseppe Francesco Ludovico Morozzo della Rocca (1704/1767), eminenza grigia nella Torino di Carlo Emanuele III, e quella del Venerabile Giambattista Trona (1682/1750), padre oratoriano di Mondovì, richiamata per metonimia dall'opera e qui studiata anche nella sua iconografia. Quest'opera maggiore riafferma il genio del grande artista nel milieu del raffinato gusto della nobiltà di Torino nel Settecento.