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Quali sono le potenzialità, quali i limiti del rapporto fra le banche e le infrastrutture, quale ruolo può svolgere il project finance, il finanziamento a lungo termine che coinvolge soggetti privati nella realizzazione, nella gestione e soprattutto nell'accollo totale o parziale dei costi di opere pubbliche? Nel nostro Paese i perduranti squilibri di finanza pubblica penalizzano la dotazione di fondi che lo Stato e gli enti locali orientano verso queste iniziative. D'altro canto, la variabile finanziaria non può, né deve, imporre vincoli insormontabili alla realizzazione di opere che la società e l'economia attendono da troppi anni. A fronte della inadeguatezza delle risorse pubbliche, si rafforza pertanto l'importanza di quelle provenienti dal mercato dei capitali e dall'intermediazione bancaria. In questo contesto, il project finance si rivela una scelta di finanza idonea a supportare la realizzazione di importanti investimenti infrastrutturali. Il volume è frutto di un Convegno in ricordo di Ottorino Villa, le cui idee innovatrici, unite alla capacità di intraprendere e alla vocazione per la finanza, lo portano presto ai vertici della Banca Credito Agrario Bresciano, che presiede con lusinghieri risultati nei difficili anni Venti e Trenta del Novecento. Tra le realizzazioni più importanti da lui promosse si ricordano l'imbrigliamento delle acque del lago d'Idro, la costruzione di centrali idroelettriche, la bonifica di vasti territori della Bassa bresciana.