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Una capienza di 150.000 spettatori, il circuito enorme e imponente con una spina - il mura divisorio della pista - dalle magnifiche decorazioni, tribune altissime con gradinate che sembravano non avere fine, su tre piani, con strutture ad archi all'altezza del suolo e piccole colonne ai livelli superiori. Il Circo Massimo era una struttura gigantesca, ampliata e abbellita nel corso dei secoli da tutti gli imperatori: nessun altro edificio pubblico, a Roma e nell'Impero, reggeva il confronto. Lo stesso valeva per la qualità degli eventi che ospitava, con intensi programmi giornalieri che prevedevano fino a 24 corse quotidiane. L'edificio, la sua storia, i giochi, gli eroi delle corse, il pubblico, la tensione: Fik Meijer tuffa i suoi lettori nel cuore pulsante della Roma antica e svela segreti e curiosità di una passione che infiammava tutti indistintamente, imperatori, patrizi e plebei. Perché solo nella bolgia del Circo Massimo, quando le quadrighe si sfidavano sulla pista sabbiosa, per un attimo Roma era unita e non esistevano differenze sociali? Almeno fino a quando calava la sera e lo spettacolo era finito.