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Onnipresente, duttile e trasversale nel discorso sociale: è l'immagine nella società contemporanea, così come si è strutturata in Occidente dalla seconda metà del Novecento. Eppure il discorso critico sulla "civiltà dell'immagine" si è soffermato soprattutto sui modi della parola scritta, trascurando paradossalmente il mondo visuale e le sue specifiche modalità. Nonostante il suo grado di diffusione nella società contemporanea, infatti, l'immagine è oggetto di analisi solo quando è icona artistica, fotografica o pubblicitaria. Al contrario, il dato da cui parte questo libro è proprio la quotidianità del "materiale visivo", la sua presenza peraltro continuamente intrecciata agli altri linguaggi. L'autrice esplora alcuni usi significativi dell'immagine nei discorsi della pubblicità, della politica, dell'informazione e nella costruzione della memoria collettiva e individuale.