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"Essere bugiardo" racconta il "non aver più niente", se non i ricordi e poca forza nell'affrontarli. Il Padre, protagonista dell'opera, è sprofondato nella palude melmosa del dolore procurato da mancanze famigliari, dal pentimento per parole non dette, da un passato che non svanisce e che non intende dimenticare. Seduto al tavolo della sua cucina, cerca spiegazioni per quanto è accaduto alla sua famiglia, dialogando con la moglie e con il figlio attraverso meccanismi da commedia del lutto, scavando nei loro trascorsi, confrontandosi con l'incapacità di avere un vero presente. I famigliari sono investiti dalle bugie di un uomo diventato più figlio che padre, incapace di restare solo, che ricorre alla bugia per costruire una sua verità. I tre vivono in un tempo che li assorbe; sospesi, fermi come il Padre che, bloccato sulla sua sedia, rivede la sua esistenza. Saranno i suoi famigliari a cercare la forza di accettare il dolore del passato e di far ripartire le lancette dell'orologio. Prefazione di Tindaro Granata.