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Un libro particolare, "Poteva non succedere, Storie di vita e di corsia". Intenso, composto dalle suggestioni e dalle emozioni che solo i ricordi sanno dare. E questi, di vita e di corsia d'ospedale, sono rievocati da un protagonista eccezionale, Conitto, uomo che ha fatto del suo lavoro, svolto fra Pavia e Legnano, una vera missione. Una storia vera che è tante storie: il percorso universitario, la specializzazione, la nomina a primario, per tornare anche più indietro, ai giorni dell'infanzia e della giovinezza vissuti in Sicilia. Ovunque, di Conitto incontriamo gli amici, la spensieratezza degli "anni belli", ma anche i problemi, le difficoltà, i dolori. E soprattutto, in quei letti d'ospedale che hanno il sapore della sofferenza, incontriamo i pazienti e la loro lunga lotta contro il male. Qualcuno riesce a sconfiggerlo, altri no. Ma accanto c'è sempre lui, Conitto, con la sua empatia, la scrupolosità, perché "questo mestiere" sa essere diabolicamente difficile, sei un essere umano di fronte ad altri che a te si aggrappano e ti chiedono: «Dottore, ce la farò?» Lacrime e sorrisi, tanti. In fondo, "poteva non succedere", ed ecco che la nostra vita avrebbe avuto un corso diverso. Questo ci insegna l'autore, trasmettendo le varie esperienze, narrate a volte con forza, altre con delicatezza, ma sempre con uno stile letterario diretto e accurato. E ce lo insegna anche attraverso le parole di una madre, nella sua infinita saggezza.