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"Non è un caso se sempre ricorrente nei versi di Mazzoni è l'eco della lirica greca ("Eros cui soggiacciono gli uomini e gli dei scuote ancora le fronde"), e anche dell'infanzia ("Ogni tanto mi viene di canticchiare senza voce, dentro di me una canzone vecchia [...] e fra me e me io canto e sogno, in un angolo del tempo, e rimango avvolto nel silenzio"). Una quieta accettazione che dietro la trama delle parole non ci sia più niente da cercare: "Se fai domande menti, sai già tutto, tacere"." (dalla Presentazione di Giulia Galeazzi)