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Un dato balza agli occhi nell'interpretazione della realtà sociale e culturale contemporanea: i processi di globalizzazione hanno modificato il nostro approccio alla vita, soprattutto nel campo dei rapporti sociali e nell'attenzione alle risorse dell'ambiente. Al di là di qualsiasi e pur necessaria valutazione, l'accentuazione di alcuni presupposti della teoria liberale-individualista ha posto in primo piano una concezione mercantile della cultura socioeconomica, che sempre più è diventata l'ideologia a senso unico di molte letture geo-politiche. Gli effetti, però, di tale visione del mondo hanno aperto scenari nei quali il consumo standardizzato e l'interesse per il profitto assumono sempre più un ruolo decisivo. È sotto gli occhi di tutti la pressione che la globalizzazione finanziaria sta esercitando sulla vita di milioni di persone, specie nel divario sempre più netto tra società ricche e gruppi umani sempre più impoveriti. Il mito della crescita infinita ha creato un nuovo immaginario collettivo, quello della competitività ed efficienza a tutti i costi.