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Ci sono vite delle quali, più che una storia, sembra appropriato tracciare una geografia; come quella di Antonio Snider Pellegrini (1802-1885) - viaggiatore, uomo d'affari e collezionista, rimasta finora una geografi a rimossa, mutilata, talvolta perfino bruciata. Tuttavia, dopo quasi un secolo e mezzo, grazie a documenti e carteggi inediti ritrovati negli archivi e nelle biblioteche europee e statunitensi, questo volume la riporta alla luce, ricostruendo le imprese e le opere del più originale tra i precursori della teoria della deriva dei continenti. Si tratta di un lungo viaggio, che inizia in un castello dell'Alvernia e si conclude sulle colline di Brooklyn, attraversando il globo ottocentesco in pieno fermento; e di una geografia che interseca innumerevoli storie: lo sviluppo della Trieste asburgica, la nascita delle Assicurazioni Generali (di cui il protagonista fu uno dei fondatori), le peripezie di alcune famiglie dell'aristocrazia francese e armena, la colonizzazione del Texas, il taglio dell'istmo di Suez, le vicende di alcuni capolavori dell'arte europea; ma non solo. Nei capitoli, che si avvicendano come tappe di una lunga e avventurosa rotta esistenziale, si rivela infatti anche il ruolo di Snider Pellegrini nei tumulti italiani degli anni 1848-1849 e nel salvataggio di Giuseppe Mazzini alla fine della Repubblica Romana.