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Albert si era un giorno ritrovato a Costantinopoli, senza sapere come. Félida aveva due personalità distinte, che però non si conoscevano. Anna non poteva bere acqua, da quando aveva visto un cagnolino infilare la lingua in un bicchiere. Masuko-san ha trascorso anni chiuso in una stanza. Ciò che accomuna queste storie è un vissuto di sofferenza che sembra assumere forme e dimensioni diverse a seconda del luogo e del tempo in cui si situa. A volte la malattia mentale compare in un dato momento, si diffonde come un'epidemia e infine sparisce così com'è giunta. Altre volte lo stesso fenomeno viene interpretato in modi molto diversi: la possessione demoniaca può parere tanto un delirio, quanto una realtà di fatto. Altre ancora, la diagnosi psicopatologica è pura invenzione, come per la "schizofrenia lenta" attribuita agli oppositori di regime, oppure una classificazione erronea di una condotta del tutto naturale, come troppo a lungo è avvenuto per l'omosessualità. In questo giro del mondo in dieci storie di vita l'autore ci guida alla scoperta dei volti e delle maschere della follia, con uno sguardo critico che rifugge da ogni forma di riduzionismo e non teme la complessità, mostrandoci quanto importanti siano l'ambiente e la cultura per la salute mentale e quanto le stesse nozioni di realtà, normalità e patologia siano tutt'altro che scontate.