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In occasione del cinquecentesimo anniversario della nascita di Michelangelo, l'auspicio del "Burlington Magazine", la più prestigiosa rivista di storia dell'arte, fu quello di «evitare contributi inutili». Per far capire il livello di qualità che avrebbe dovuto eguagliare chi avesse voluto riprendere la parola sull'artista sommo della storia italiana, l'editoriale indicava un solo esempio: «Giorgio Spini's Politicità di Michelangelo». A rileggerlo oggi - quando ormai i «contributi inutili» sul Buonarroti, come su altri grandi protagonisti della nostra vicenda figurativa, piovono senza sosta e senza pudore - il Michelangelo politico di Spini appare non solo ancora «outstanding », ma anche poco, o nulla, invecchiato. È dunque un classico della storiografia quello che in queste pagine viene rimesso così opportunamente in circolazione.