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Il volume prende in esame aspetti diversi del fenomeno monastico dell'Italia padana in età medievale, considerando soprattutto il nuovo cenobitismo che si sviluppa dopo il Mille in riferimento alle problematiche dell'età gregoriana. I mutamenti politici avvenuti tra X e XI secolo con la scomparsa di un forte potere regio hanno determinato una crisi istituzionale cui anche i monasteri devono dare una risposta assumendo in molti casi la fisionomia di strutture politico-territoriali oltre che religiose. I ceti signorili favoriscono il mondo ecclesiastico, in particolare quello monastico, con motivazioni diverse. Frequentemente le nuove fondazioni si presentano come monasteri di famiglia; dopo il Mille i grandi detentori di uffici pubblici dediti alla costruzione di una base territoriale e patrimoniale a vantaggio di una nascente dinastia usano i centri monastici come strumenti di organizzazione economica e come riferimento per le fortune del gruppo parentale, avendo cura di riservare a sé e ai discendenti un controllo stretto dell'ente mediante l'avvocazia.