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Chi non si è mai chiesto se non sia meglio 'viaggiare leggeri', non intrecciando legami o non sforzandosi di mantener vivi quelli già esistenti? La rivendicazione della libertà, nel passato, era lotta contro l'oppressione dall'alto; oggi, in una versione tutta orizzontale della vita, si lotta per liberarsi dall'altro. E la 'morte del prossimo' ben denuncia quel che molti sembrano esaltare: aspirare ad una libertà come mera assenza di vincoli parentali e d'amicizia trasforma ciascuno in una leggera nube sì, ma di polvere; si può crescere all'ombra di riferimenti che fanno bandiera di un 'senza' e basta? Il rifiuto dei legami trae origine e forza dall'avversione nei confronti del più drastico concetto di 'limite', oggi decisamente poco di moda. Ma il legame parla la lingua del con-legamento, dell'accordo, dell'affinità; tutti concetti che rinviano ad un impegno preso consapevolmente limitando una parte della propria libertà ma in vista di un sostegno reciproco oppure 'a perdere', sulla scorta di particolari motivazioni e valori considerati superiori alla propria stessa libertà assoluta. Proponiamo di leggere il volume e di vivere l'esistenza alla ricerca dei legami 'di' libertà.