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Sobrietà è un concetto che di primo acchito suona un po' sorpassato. Ad un esame più attento, tuttavia, è ciò che ci augureremmo non di rado come risposta a certi stili di vita, oggi diffusi, che indicano nell'eccesso l'unica fonte della felicità. In ambito spirituale, la sobrietà svolge un ruolo importante da millenni e significa molto di più che avere semplicemente lo stomaco (parzialmente) vuoto. Si tratta, piuttosto, di una condizione nella quale si riesce a guardare le cose dal basso, a riconoscere ciò che è autentico, senza essere distratti dalle proprie o dalle altrui opinioni e intenzioni. In questo libro Mauritius Wilde invita allora a riscoprire la virtù cristiana della sobrietà. Egli prende in esame le diverse sfaccettature di questo concetto antico eppure così attuale e mostra quale significato spirituale e pratico possa avere per noi oggi - al di là dei luoghi comuni. I padri della chiesa raccomandavano una "sobria ebbrezza". Perché la fede conosce entrambe le cose: sia l'estasi sia la rinuncia. Entrambe si trovano nella vita di Gesù, così come nella storia della spiritualità cristiana. La via della sobrietà fa dunque raggiungere una condizione esistenziale che si rivela non grigia, ma piena di brio.