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Che cos'è la felicità? Felicità e piacere sono la stessa cosa? La felicità è una chimera, è un risultato da perseguire con fatica o la si può anche conseguire del tutto? E perché mai la felicità, anche in ambito cristiano, a volte non pare essere considerata un valore? Certo, la felicità non deriva dalle cose che si possiedono, ma perché sentirsi in colpa se si va alla ricerca della felicità? Siamo stati educati a fare ciò che agli altri dà felicità, non a noi stessi. Siamo stati educati a valorizzare la fatica e il lavoro, l'obbedienza e la disciplina, a essere persone forti e indipendenti: tutte cose importanti e doverose. Se però queste cose mi distolgono dalla valorizzazione dei miei talenti o dei miei desideri, allora forse trascorro la vita mettendo a tacere una parte costitutiva della mia umanità: e la felicità diventa una creazione fittizia della mia fantasia. Questo libro rema controcorrente. Sviluppa una archeologia della felicità, operando uno scavo profondo. Mette ordine nel pietrame di secoli, negli archivi dei principali campi di studio dell'umano - biologia, neuroscienze, psicologia, sociologia, filosofia, religione... - per capire le molteplici dimensioni di ciò che di epoca in epoca è stato chiamato 'felicità'. Non ne risulterà una formula magica, valida per tutti. Ma, questo sì, un insieme di intuizioni, domande e provocazioni utili a riflettere personalmente sulla felicità, sul punto in cui realizziamo al meglio ciò che siamo destinati a essere.