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Saggi, testimonianze, fotografie di scena conducono il lettore sulle tracce di un genere che è stato tra i più amati e seguiti della televisione italiana lungo tutta la sua storia, a cominciare dalle primissime trasmissioni, negli anni Cinquanta. Lungo sette decenni il pubblico si è appassionato agli enigmi che venivano via via risolti dagli investigatori degli sceneggiati e delle serie Rai: a volte ispirati a figure letterarie, come Maigret, o l'Ingravallo di Gadda, o il commissario Montalbano, altre volte frutto di un'invenzione originale, a cominciare dal tenente Sheridan. Al giallo classico si sono venuti man mano affiancando nuovi sotto-generi, le storie gotiche come le atmosfere ambigue del noir. Il bianco e nero ha lasciato il posto al colore, e sono emersi nuovi stili, ma a rivederli oggi anche molti dei polizieschi più antichi ci appaiono tuttora di straordinaria qualità. Poche forme narrative hanno mostrato con tanta fedeltà come stava cambiando l'Italia, dai delitti e processi celebri della cronaca nera, alle vicende di terrorismo e di mafia, alla vita urbana del nuovo millennio, nel nord e nel sud, nelle metropoli e nelle città più piccole ma comunque dotate di una loro forte identità. Sulle tracce del crimine è anche un'indagine sorprendente nella storia e nella memoria del Paese.