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In questa ricerca condotta presso le biblioteche del CONI di Roma e del CIO di Losanna si ricostruisce la storia delle Olimpiadi moderne e del suo principale artefice, Pierre de Coubertin. L'autore restituisce un personaggio al di fuori del mito, impegnato a perseguire, nella delicata fase di transizione dal positivismo al neoidealismo, un progetto pedagogico e politico molto ardito. Lo sport e l'olimpismo sono utilizzati da Coubertin con l'intento di costruire uomini "nuovi", più forti nel fisico e nel carattere. Alla luce di ciò si chiarisce il senso del simbolismo e dei cerimoniali olimpici, utilizzati come strumenti liturgici tesi a creare una nuova religione civile.