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Pubblicato in edizione privata a Parigi nel 1928 e fatto circolare clandestinamente per sfuggire ai censori che avevano mandato a processo tanto l'Ulisse di Joyce quanto "Il pozzo della solitudine" di Marguerite Radcliffe-Hall, il testo resiste ai tentativi di classificazione. A metà fra pamphlet filosofico e trattato di retorica, la cronaca di una irripetibile stagione della rive gauche narrata attraverso l'artificio del roman à clé offre all'autrice lo spunto per creare un testo di finzione nel quale è celato un poema amoroso. Scandaloso, perché l'amore di cui discettano personaggi dai nomi improbabili quali "Scalpello di Pazienza" e "Bambolina Furiosa" è quasi esclusivamente l'amore saffico di una comunità di artiste-amazzoni. Il volumetto è riccamente illustrato. Parte alla maniera dell'imagerie populaire delle figurine d'Épinal, parte alla maniera di Aubrey Beardsley, le immagini aggiungono all'opera una dimensione visuale che, in accordo con la vena ironica da cui è attraversata la prosa, mescola la levità della vignetta alla ieratica allegoria dell'emblema. Quasi a formare le quinte di una sacra rappresentazione, l'almanacco, alla maniera di un vero libro dei santi, ha per eroina una santa sui generis, le illustrazioni dialogano col testo, insieme al quale intessono la segreta trama "della storia del Paradiso che non è mai stata narrata": l'anatomia della malinconia femminile ipostatizzata nella figura della sirena.