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"Nella donna come nell'uomo esiste un seme sia femminile sia maschile, a partire dall'evidenza dei fatti. Molte donne, in effetti, hanno già dato alla luce, unendosi con determinati uomini, prole di sesso femminile; dall'unione con altri uomini, invece, generarono prole di sesso maschile [...]. Del resto, non è possibile che somigli in tutto alla madre, in nulla invece al padre, né è ammissibile il caso contrario. Piuttosto vi deve essere una qualche somiglianza con entrambi, se è vero che il seme proviene alla prole da entrambi i genitori. Il seme, sia della donna che dell'uomo, giunge proveniente da tutto il corpo". Con questa raccolta di scritti di Ippocrate e ippocratei, siamo davanti al primo vero trattato di embriologia. E siamo anche, per via della libertà e dell'autonomia di pensiero, all'origine della medicina laica. Si spiega in modo scientifico e conseguente, dal primo atto sessuale fino all'articolarsi del bambino, compreso l'enigma del concepimento dei gemelli, tutto il processo dell'embrione. Con soluzioni scientificamente geniali e di metodo moderno: quali una spiegazione dell'ereditarietà dei caratteri corporei, grazie alle caratteristiche pangenetiche dei semi maschili e femminili. E con completa libertà dai pregiudizi più durevoli: quali l'idea rivoluzionaria che anche la donna sia generatrice, e non solo contenitore o terreno della capacità generatrice del maschio.