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Fosco Maraini (1912-2004), antropologo, fotografo, orientalista, alpinista e scrittore, si cimentò anche con giochi linguistici, testi inventivi e poesie; a lui si deve uno dei più noti libri di viaggio del secolo scorso, "Segreto Tibet", e lo studio e la conoscenza dell'universo giapponese e di vari popoli dell'Asia. Nei suoi viaggi esplorò molteplici universi, endocosmi ed esocosmi, per usare sue parole, cioè mondi di dentro e mondi di fuori. Una lettera mai spedita, ritrovata nelle carte postume, fornisce alla figlia Toni il materiale e l'occasione per un carteggio immaginario eppure vero col padre, e in questo dialogare si fonda il filo conduttore del suo libro. Un ripercorrere vite contemporanee e parallele, unite da eventi concreti, da memorie e ricordi; e, sul piedistallo di quella lettera, altre lettere tra figlia e padre, con documenti e testimonianze inedite, emergono dall'archivio di famiglia e dalle loro esperienze, separate ma comuni, che essi andavano correndo. Dagli anni vissuti in Sicilia (Fosco sposò Topazia Alliata, pittrice e nobildonna siciliana) e dalle lontananze orientali, sino al loro ritorno in Italia. Sullo sfondo, il secolo di una famiglia proveniente da un triangolo spaziale che riassume un continente e una cultura, quella di artisti, scrittori, intellettuali e viaggiatori. Così si apre uno degli archivi segreti dell'esperienza e storia culturale d'Europa.