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"Una stanza tutta per gli altri" tradisce la sua promessa (già nel titolo, parodistica parafrasi del celebre scritto emancipazionista della Woolf "Una stanza tutta per se'") per essere soprattutto il romanzo di Nelly, la domestica che dal 1916 al 1934 servì in casa Woolf. Il romanzo, certo, di ciò che Nelly vedeva: il marito Leonard, i sodali del gruppo, la sorella Vanessa, grande pittrice, Catherine Mansfield; e, di Virginia, la presenza, quasi volatile, l'ipersensibilità, il suo amore per essere amata. Ma il gruppo di Bloomsbury è solo una cornice, uno sfondo, e forse, viene voglia di dire, una placenta che nutre un mondo di donne che anela a nascere, ma diventa presto il decorso di una ossessione impossibile a sciogliersi.