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Roma nel 1514 è la capitale del Rinascimento al suo culmine. Ospita Bramante e Raffaello, Michelangelo dipinge gli affreschi della Cappella Sistina. A Giulio II, il grande mecenate, è appena succeduto Leone X, il papa de' Medici, antiquario e archeologo. Ma al di sotto di questi splendori, serpeggia un malcontento morale, un greve disagio spirituale, che presto troveranno nella riforma di Lutero una miccia esplosiva. E non è del tutto placato il ricordo delle utopie repubblicane, mescolate a sotterranee eresie. Seguendo un copione incomprensibile, macabri e teatrali come scenografie di sangue, si succedono omicidi in serie. E come una sinistra coincidenza è scomparsa furtivamente la Veronica, il volto di Cristo la cui ostensione si celebra in quei giorni.