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"La schiena curva sul remo, ascoltavo le onde contro la prua ed il vento che spesso mutava, ora libeccio ora maestrale e qualche volta grecale, dalla Grecia, dalla cara Grecia, sempre lasciata con inutili pianti, perché i marinai non sentivano ragione ed un po' di olio ed un po' di farina e naturalmente un po' di schiave, dovevano pur imbarcarle. Per me era il secondo viaggio, con le altre e con gli altri che sul mare di giorno erano tutti legati ad una sorte e di sera, invece, alle prime stelle, scendendo a riva per la notte, chi comandava, chi obbediva e chi faceva servizi per tutti..."