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Perché i processi di riforma dell'occidente possono dar luogo a nuove patologie? Perché la retorica ha preso il sopravvento sulla persuasione? Perché la corruzione dilaga nell'economia e nella politica? Come l'impresa ha trasformato i suoi principali paradigmi? Quale deve essere il ruolo di una pubblica amministrazione moderna? Che fine farà lo Stato? La lenta e graduale rinuncia a ripensare la comunità, prima e fuori dall'economia, ha prodotto effetti devastanti: primo tra tutti l'abbandono della centralità della persona. Si è affermata la riformite: le riforme non sono più il frutto di un processo di trasformazione dell'individuo e della sua comunità, piuttosto l'esito, ineludibile e indiscusso, delle combinazioni dogmatiche di un mercato senza regole, di una economia fondata esclusivamente sull'utilitarismo. Il presente volume raccoglie le domande di un gruppo di studenti universitari impegnati ad approfondire le contraddizioni del "loro tempo", nel tentativo di meglio comprendere e affrontare il presente e il futuro della pubblica amministrazione italiana, della politica e dell'economia del Paese, senza timori o ansie e con la determinazione necessaria.