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Il testo indaga il tema della ridefinizione della propria identità attraverso il progetto del corpo e i molteplici strumenti utilizzabili a questo fine. La trasformazione dell'identità sessuale e del soggetto più in generale, della materia del corpo è attività pratica, possibile solo per conoscenza epidermica ed epidemiologica, per contaminazione e contatto tra superfici e pelli. La pelle si configura quindi come forma corporea e simbolica cruciale nella strutturazione del soggetto: la sua centralità dipende dal fatto che è proprio la superficie del corpo a consentirci di distinguere tra stimoli interni ed esterni. Ma la pelle cessa di essere esclusivamente frontiera, luogo di conflitto per diventare porosità, osmosi, mutuo scambio e bio-feedback: sono infatti i tagli, le perforazioni e le scritture che si istoriano su di essa ad aprire la superficie e a mescolare interno ed esterno e, in tal modo, agiscono attraverso la materia nella costruzione del soggetto. La pelle è luogo/momento di passaggio, zona di transito: i corpi mutano e si ricompongono per poi mutare ancora. Il vero progetto post-umanistico consiste così nel superare l'omologazione della specie umana per dare vita a una multiformità di sub-specie umane più o meno differenti nelle funzioni, nei comportamenti, nelle vocazioni, nelle potenzialità percettive e cognitive. CHIARA COLOMBI: Laureata in Disegno Industriale piesso il Politecnico di Milano, vincitore del premio PROGETTO GIOVANE XX COMPASSO D'OSO ADI (2004). Si occupa di trend research e di prassi di costruzione di conoscenza nel progetto dei prodotti moda e design oriented. È parte dell'Unità di Ricerca Moda del Dipartimento INDACO-Politecnico di Milano per cui segue i progetti didattici e di ricerca applicata in ambito moda.