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Politici, amministratori, ricercatori sono ormai da tempo concordi sulla centralità che la cultura ha conquistato nella teorizzazione così come nella prassi delle politiche del territorio, ponendo le basi per una "fecondazione" incrociata con settori economici più tradizionali. Anche per questo sono ormai numerosi gli studi che negli ultimi anni si sono occupati di economia e gestione dei beni e delle attività culturali. In molti hanno contribuito a stimolare e raccontare quel processo di cambiamento e trasformazione di cui questo settore si è reso protagonista nell'ultimo ventennio. La maggioranza dei contributi offerti trova tuttavia i propri riferimenti teorici e concettuali nel diritto amministrativo, lasciando poco spazio all'osservazione delle singole realtà organizzative. Allo stesso tempo, il dibattito economico sulla cultura quale importante leva di sviluppo ha spesso accentuato i risultati attesi di natura "macro, trascurando, o talvolta ignorando, quelli strettamente connessi all'efficienza e all'efficacia della gestione delle singole aziende. Il lavoro di ricerca dal quale questo libro è tratto è stato finalizzato alla raccolta, descrizione e valutazione di esperienze di valorizzazione del patrimonio culturale, sia esso materiale o immateriale, volendo in questo modo individuare gli elementi replicabili di alcune iniziative concrete di valorizzazione del patrimonio e, al contempo, tratteggiare le linee essenziali del quadro generale sull'organizzazione.