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Da anni il disagio psicologico e lo stress degli operatori sanitari sono studiati nell'intento di definirne le cause e le conseguenze sul piano assistenziale, organizzativo e individuale. Il tema è ora tornato di moda per via dei recenti decreti sulla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. È vero che, nelle professioni di aiuto, un certo grado di stress è ineliminabile, e talvolta positivo, ma il superamento dei limiti innesca un inconsapevole meccanismo di difesa che porta allo spegnimento di ogni passione, ossia al burnout. Va tuttavia ridimensionata la concezione individualistica di burnout, le cui cause sembrano più legate al contesto che alla persona: esso è segnale di un malessere diffuso nell'organizzazione e può essere compreso solo se lo si affronta in un'ottica ecologica, che riguarda tutti: operatori, organizzazione, territorio, finanche il contesto culturale e contrattuale che caratterizza una data area geografica. Per tutelare e valorizzare il proprio patrimonio di risorse umane, le organizzazioni sanitarie dovrebbero dunque pianificare strategie di prevenzione a sostegno del personale in situazioni stressanti, con ripercussioni sulla prestazione lavorativa, sulla qualità della vita e sulla disaffezione al lavoro. L'opera si propone di fornire strumenti per capire il fenomeno burnout, le cause che lo determinano, i metodi per indagarlo, le ricadute su individuo e contesto lavorativo e, infine, i modi per prevenirlo.