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Un Aristotele dialettico, sfaccettato, quasi "platonico", considerato nella pienezza dell'interazione tra la sua figura storica e la sua persona filosofica: questo è l'inatteso ritratto che Werner Jaeger ricostruisce a partire dai testi e dai frammenti spesso a margine del "canone" aristotelico consacrato dalla tradizione. Pubblicata nel 1923, quest'opera sconvolse gli studi di antichistica stabilendo un nuovo modello ermeneutico che per mezzo secolo si trovò al centro di un acceso dibattito. I paradigmi della ricerca filologica sono mutati, ma questo saggio di enorme impatto critico rimane una pietra miliare degli studi classici, in particolare per l'analisi delle contraddizioni interne alle concezioni aristoteliche.