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Perché in Italia non esiste un sistema di «formazione» professionale diffuso, stabile e apprezzato? E perché l'apprendistato «formativo» di I e III livello stenta, per usare un eufemismo, a decollare? E ancora, come mai negli ultimi decenni, nonostante l'insistenza delle istituzioni europee sull'importanza della VET, non siamo ancora riusciti a colmare questa mancanza, tanto che sarebbe ingenuo aspettarsi un cambiamento anche nel prossimo futuro? Il testo cerca di rispondere a questi interrogativi, indagando le ragioni che hanno portato il nostro sistema scolastico a marginalizzare il concetto di «formazione» con e per l'esercizio di un lavoro, mostrando nel contempo come una storia diversa si sarebbe potuta scrivere. L'esempio della Germania col suo sistema duale lo dimostra. Se si vuole recuperare il tempo perduto, sarebbe tuttavia ingenuo pensare di importare il modello tedesco così come è. Occorre piuttosto comprenderne lo "spirito", per poi reinterpretarlo in maniera originale nel nostro contesto. Non si tratta di una semplice operazione di politica scolastica, ma di vera riconversione pedagogica e culturale tesa a riformulare daccapo il nostro concetto di «formazione» e di «formazione professionale» in particolare. Dove cercare, dunque, gli spunti per avviare questo ripensamento, se non nelle riflessioni di Georg Kerschensteiner, pedagogista e riformatore scolastico considerato il «padre» del sistema duale tedesco?