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Malgrado certi stereotipi su un Pascal misantropo e antipolitico, bisogna riconoscere che esiste un Pascal teorico di una politica utile e buona, che affonda le sue radici nel terreno della speranza cristiana. L'attività politica, infatti, mette un freno al disordine caotico di una società nata dalla libido dominandi, instaurando un ordine fondato sulla forza e sull'immaginazione, giacché per Pascal «è la forza che fa l'opinione». Di qui una riformulazione originale dei termini di forza, giustizia, diritto naturale e Stato. Considerare la forza quale remedium malorum mundi è solo una fase della riflessione pascaliana, poiché la forza deve operare insieme alla giustizia. Grazie a questa cooperazione sorge l'ordo concupiscentiæ. Un ordine politico, quest'ultimo, che per il cristiano Pascal è insufficiente e ingiusto, giacché limita l'orizzonte all'utilità e al particolarismo. Bisogna dunque mirare a un ordo caritatis, dove l'uomo si possa realizzare cristianamente sia come individuo sia come società.