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Dopo secoli "logocentrici", si è prodotta una svolta "somatocentrica" della cultura occidentale. Numerose discipline, diverse per metodo e per statuto epistemologico, mostrano una significativa convergenza sul primato del "corpo vivo" (Leib) quale cifra del nostro tempo. Ma che cosa significa? Significa che "sentire si dice in molti modi". Significa che il centro dell'interesse è il corpo vissuto, il corpo-soggetto. Significa che siamo alle prese con nuove "logiche" della corporeità vivente, e che il dualismo oppositivo mente-corpo è stato superato nella direzione di un approccio duale. Significa porre l'irriducibilità dell'essere umano al centro del vivere intenzionale, come punto d'irradiazione dei suoi atti esperienziali. Significa, ancora, che Logos e Pathos esibiscono una strutturale co-appartenenza, costituendo un nodo problematico stratificato, denso, complesso. In particolare, la questione fenomenologica dell'empatia (Einfuhlung) è trasversale a diverse discipline e una sua particolare declinazione si coglie studiando l'interazione tra corpi animati e inanimati, cogliendo lo "spirito" attraverso un corpo o un'immagine. Un"'appercezione" di cui sono state indagate le modalità neurofisiologiche, pre-cognitive, estetiche, che permettono di focalizzare il ruolo creativo della ragione scientifica. Logos e pathos si congiungono così anche nell'iconografia, nell'arte e nelle riproduzioni scientifiche. La scienza usando le immagini feconda il nostro immaginario e il nostro immaginario diventa capace di produrre nuova scienza. Alla filosofia il compito di orientarla verso la realtà, per coglierne la ricchezza.