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L'edizione delle "Cronache medievali" di Giacomo Malvezzi, redatta ai primi del Quattrocento dal medico e umanista bresciano, è la prima "storia" di Brescia che narra in forma di cronaca le glorie urbane e dei suoi cittadini. Cose vere e cose inventate si snodano dai tempi più remoti sino al 1332 quando, con l'avvento della signoria scaligera, l'autore interrompe repentinamente la sua esposizione. Tra i rimandi storici e esornativi è soprattutto la "Storia dei longobardi" di Paolo Diacono a fungere da modello per le riprese letterarie, descrivere gli avvenimenti e costruire il profilo di personaggi. Ne risulta un contrastato affresco che unisce l'intento retorico alle ragioni educative, diventando essenziale per la comprensione dell'identità e della crescita della civiltà longobarda-lombarda, ossia italiana, per esprimerci con le parole del cronista.